Cose Belle27 aprile 2020 17:47

Senza cognomi

Vi prego, cercate di ricordare (video)

Il monumento in memoria delle oltre centoventimila donne morte nel campo di concentramento di Ravensbrück (dove venne internata Germaine Tillion)

Il monumento in memoria delle oltre centoventimila donne morte nel campo di concentramento di Ravensbrück (dove venne internata Germaine Tillion)

Ottava settimana a casa.

Ottavo video.

Dal 9 marzo, quando abbiamo iniziato il video progetto IO RESTO A CASA, la situazione di emergenza è mutata da tanti punti di vista. Innanzitutto sanitario: pare che i contagi siano in diminuzione. Ma il numero dei morti resta alto specie in Piemonte, Lombardia e Liguria (in alcune province in particolare). Ci avviamo verso la “fase due”: la riapertura… Come sarà? Cosa accadrà? Riusciremo davvero a ri-partire, malgrado lo scarsissimo numero di tamponi effettuati, malgrado le persone che (già) cominciano a uscire di casa senza mascherine e senza precauzioni? Lo speriamo tutti… Capitolo studenti ormai definito: non si rientrerà a scuola fino a settembre (lo si sapeva da un mese, ma ora è stato ufficializzato… meglio tardi che mai). E gli esami, in particolare quelli di maturità? In presenza? Al pc? Ci saranno gli scritti, o solo l’orale? A un mese e mezzo dall’inizio i maturandi ancora non trovano risposte (e pace) a questi interrogativi. Preparano tesine, nella speranza che sia confermata l’ipotesi dell’argomento interdisciplinare. Ammiro la loro pazienza: alla loro età sarei sprofondata nel panico totale, o più probabilmente avrei scioperato! Ma gli studenti sono chiusi in casa, non possono nemmeno organizzare sit-in o manifestazioni per chiedere e ottenere ascolto. Questo video cade appena dopo la Festa della Liberazione, di cui si è scritto sabato 25 aprile. Inevitabile dunque che il tema fosse la resistenza, declinato tuttavia nel più generale, e attuale, “resilienza”. Accanto ai contributi del Comandante Massimo, nome all’anagrafe Argante Bocchio, del professor Philip Cooke che ricorda Ada Gobetti, e di Germaine Tillion (1907-2008), di cui abbiamo scritto diverse volte su questa testata, e di “resistenti” di diverse epoche evocati con foto, immagini e altro, qui si è scelto di trattare anche personaggi che in vario modo sono stati colpiti da catastrofi, epidemie o guerre, reali e metaforiche. E hanno resistito, o ne sono stati vittime. Petrarca canta un’ode alla sua Laura, morta di peste; la scultrice Camille Claudel ci ricorda, con la sua esistenza terminata dopo trent’anni di internamento in un manicomio, come si può (se si può) sopravvivere senza amore, senza affetti, senza arte. I martiri: Irène Némirovsky e Sabina Spielrein, vittime dell’Olocausto e, nella storia più recente, i tantissimi seguaci di Jim Jones morti a “Jonestown”, in Guyana. E naturalmente i martiri della strage di Piazzale Loreto. Vittime di epidemie, di guerre, di massacri, di stragi, di violenze fisiche o psicologiche. Impossibile recuperare il numero, ma soprattutto le identità, di tutti. E del resto Camille, la più grande artista della sua epoca, è morta sola. Non un solo parente al suo funerale. È stata sepolta in una fossa comune, con il solo numero di matricola. Nei film scelti viene ricordato il colonnello russo Stanislav Evgrafoviĉ Petrov, l’uomo che il 23 settembre 1983 “fermò l’apocalisse”, dal titolo del libro di Roberto Giacobbo. Dopo la sua scelta, che sventò una possibile terza guerra mondiale, venne allontanato dall’incarico militare. Morì in povertà, praticamente dimenticato. Come recita Binoche nello splendido Il danno (Damage), “chi ha subito un danno è pericoloso, perché sa di poter sopravvivere”. La maggior parte dei resistenti di ogni epoca non fu pericolosa, anzi… Alcuni sopravvissero al male, al danno. Personaggi realmente vissuti, come Émile Zola e Alfred Dreyfus, protagonisti del celebre “J’Accuse” storico e giornalistico, e ora anche cinematografico per la regia di Polański, e altri di finzione: Jane Eyre, l’istitutrice di raffinata intelligenza e libertà di spirito, eroina dell’omonimo romanzo di Charlotte Brontë portato sugli schermi da Zeffirelli.

Su tutti loro, e su tutte le vittime di ieri e di oggi di “danni” sanitari, economici, militari, culturali, sociali, lo sguardo commosso e la pietas di Charles Baudelaire, di chi resta, e di Achille Lauro, qui con “Dio Ricordati” (dall’album Dio c’è). Suo anche questa volta il titolo del video, “senza cognomi”: è un verso di “A casa di Sandro” (Ragazzi madre).

Che i morti o i sopravvissuti della (delle) resistenze, di ieri e di sempre, restino senza cognomi è purtroppo inevitabile. Ciò che si è cercato di fare è ricordarne almeno alcuni, nel tentativo già espresso il 25 aprile di comprendere ciò che è stato, ciò che è. Vi prego, cercate di capire, spera May Sarton (1912-1995): avvincente libro diario pubblicato da Astoria edizioni. Potente e attualissimo inno alla vita, l’inno di chi non si arrende e ha la forza, anche se vecchia e “rinchiusa”, di affermare: «dobbiamo osare essere noi stessi, per quanto terrorizzante». Terrorizzante è non esserlo, è tacere, è subire. Oggi, 27 aprile, ricorrono i 165 anni di nascita di Séverine (pseudonimo di Caroline Rémy), la giornalista francese di cui abbiamo già avuto modo di scrivere qui. Una resistente per eccellenza, coraggiosa e «dalla parte dei poveri, sempre, malgrado i loro errori, le loro colpe, i loro crimini», Séverine ha seguito tutto il caso Dreyfus su diverse testate, ha scritto in favore dell’aborto, del diritto di voto e dei diritti delle donne. Si è espressa ormai anziana per tentare di salvare Sacco e Vanzetti dalla sedia elettrica. Eppure il suo nome (o cognome, o pseudonimo…) non figura nei libri di storia, a mala pena c’è qualcosa su wikipedia. Il suo motto: «bisogna sempre dire la verità».

In questo video, come nei sette precedenti, non abbiamo certo tale pretesa. Proviamo a mostrare la nostra, di verità, e anche la nostra fantasia. Entrambe portano con sé, in questa “maledetta primavera” più che mai, luci e ombre. Forse… senza cognomi.

Se non resteranno i nomi

resterà una storia.

Achille Lauro

 

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Video progetto IO RESTO A CASA/SENZA COGNOMI,  di Chiara Pasetti, per la regia di Mario Molinari. Con Lisa Galantini, Alberto Giusta, Enrico e Edoardo Borghesio, Massimo Rigo e i lavori degli studenti di terza Liceo.

Audio su Ada Gobetti a cura di Philip Cooke: https://iicedimburgo.esteri.it/iic_edimburgo/tiny/1296#.XqHCVT40QYQ.whatsapp

Video saluto di Argante Bocchio (Comandante Massimo) trasmesso interamente sulla pagina fb dell’ANPI Novara sabato 25 aprile. Argante è uno dei tanti partigiani protagonisti de “La scelta – I partigiani raccontano”, a cura di Gad Lerner e Laura Gnocchi, scritto con Liviana Traversi per la regia di Anna Tinti, in onda da stasera 27 aprile alle 20.20 su Rai 3, fino alle due settimane successive la ricorrenza del 25 aprile.

Audio su Germaine Tillion, puntata monografica Radio 3, 19 aprile 2018:  https://www.raiplayradio.it/audio/2018/04/WIKIRADIO---Germaine-Tillion-f4fe387b-34ef-477d-be5d-bef8bbac8714.html

Foto d’epoca di Finale e Varigotti (SV) tratte da Finale mai vista, a cura di Flavio Menardi Noguera-Biblioteca di Finale Ligure, “Banca delle immagini”.

 Per Astoria edizioni: www.astoriaedizioni.it

Foto di Herman Goering tratte dall’articolo di Arabella Cifani per “Il Giornale dell’arte” num. 363, aprile 2016: https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2016/4/125998.html

Chiara Pasetti

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