Un festival che si è affermato a livello internazionale grazie alle sue incursioni ed esplorazioni sui confini più avanzati e coraggiosi del linguaggio cinematografico, guardando ai grandi maestri del passato e alla sperimentazione contemporanea.
gio 9 ott (dalle h.17.30 - ingresso pomeriggio o sera 3€)
h.17.30
Red Emma (14’)
di Macha Ovtchinnikova
Nel cuore della notte, Emma Goldman viene chiamata per aiutare a partorire una donna di una povera famiglia ebrea di Brooklyn, con molte bocche da sfamare. Cerca di alleviare la sofferenza della partoriente. Tornata a casa, si confronta con il suo compagno, esausto per le sue assenze. Costretta a scegliere tra l'amore per lui e il suo attivismo, scrive l'influente discorso La tragedia dell'emancipazione femminile (1906). Di origini ucraino-ebraiche, il lavoro di Macha Ovtchinnikova è ispirato alle storie eroiche e tragiche che hanno segnato la sua infanzia: la lotta del popolo nella rivoluzione socialista e la tragedia degli ebrei. Mescola un approccio documentaristico, le arti visive e la finzione, creando una mise-en-scène di grande impatto. È professoressa di storia ed estetica del cinema contemporaneo all'Università di Strasburgo, Francia.
Jane is acting up (92’)
di Claire Angelini, ospite in sala
Chi era Jeanne Baret, questa donna che, travestita da uomo, si imbarcò per un giro del mondo nel 1767 con la spedizione di Bougainville? Il film racconta le sue possibili avventure e confronta questo destino straordinario con quello di tre donne, nostre contemporanee, che hanno compiuto il viaggio al contrario. Claire Angelini vive da 20 anni tra Parigi e Monaco di Baviera e si è formata all'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, alla Sorbona e alla Hochschule für Film und Fernsehen di Monaco di Baviera. Utilizza il cinema, ma anche l'installazione, la fotografia o il disegno per sviluppare un'opera al confine tra la narrazione storica e i luoghi contemporanei focalizzandosi sulle tracce di memoria nei paesaggi, sulle tracce, sulle storie collettive e su un'archeologia dei luoghi e delle cose, un modo per ancorare criticamente la sua pratica artistica al mondo che la circonda.
h.21.00
Smog (92’)
di Franco Rossi
Girato a Los Angeles nel 1962, è stato il primo film europeo girato interamente negli Stati Uniti. Dopo aver inaugurato, nello stesso anno, la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è di fatto scomparso dalla circolazione a causa della bancarotta della casa di produzione, Titanus. Prodotto da Goffredo Lombardo e interpretato da Enrico Maria Salerno, Renato Salvatori e Annie Girardot, con musiche di Piero Umiliani e di Chet Baker, racconta lo smarrimento di un professionista italiano bloccato a Los Angeles per una coincidenza persa. L’avvocato Ciocchetti vaga per una città deserta e incomprensibile prima di entrare in contatto con una comunità di italoamericani ed espatriati, il cui stile di vita stenta a decifrare. Un film pionieristico nell’uso simbolico della città che precede molti altri che ne imiteranno le location. L’uso di alcune architetture poi diventate celebri, ne fa inoltre un documento storico del modernismo californiano nella sua fase più prolifica. Il lungometraggio sarà introdotto da Luca Celada, corrispondente da Los Angeles de Il Manifesto, che ha fatto parte del comitato di restauro film della associazione della stampa estera di Hollywood. Autore di Trumpland – Scheletri e Fantasmi dell’America nazional populista (2019) e Autunno Americano (2020), ha curato un volume su Smoge Los Angeles di prossima uscita per la Cineteca di Bologna.
Per maggiori informazioni:
https://www.<wbr></wbr>mostradelcinemagenova.org/