Dal 18 al 23 novembre la sala propone:
"Il potere del cane" di Jane Campion - la regista di "Lezioni di piano" s’immerge nei paesaggi del West americano adattando il romanzo omonimo di Thomas Savage e viene premiata col Leone d’argento per la miglior regia all’ultima Mostra di Venezia. Un intenso conflitto famigliare che vede tra i protagonisti principali Benedict Cumberbatch e Kirsten Dunst.
"Un anno con Salinger" di Philippe Falardeau - continuano le proiezioni del film di Falardeau ispirato al romanzo omonimo e autobiografico di Joanna Rakoff. Una storia di formazione animata dall'amore per la letteratura. Con Margaret Qualley e Sigourney Weaver.
Mercoledì 24 novembre (alle 17.30 e alle 21) "IMPA - la città", ultimo lavoro del regista savonese Diego Scarponi che sarà presente in sala a incontrare il pubblico. IMPA è la più antica fabbrica occupata argentina. IMPA è scuola, museo, teatro, radio, TV, laboratori culturali, educativi, artistici. IMPA è una città. Nel cuore di Buenos Aires.
Anticipiamo che mercoledì 1 dicembre, insieme all'Associazione Culturale Liguria Palestina e Arci Savona, presenteremo i cinque cortometraggi vincitori del "Nazra Palestine Short Film Festival". Incontrerà il pubblico in videocollegamento la giornalista e selezionatrice Monica Macchi del coordinamento del Nazra Festival.
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/<wbr></wbr>nuovofilmstudio
Il potere del cane | |||
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(The Power of the dog) di Jane Campion con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee Nuova Zelanda/Australia 2021, 125'
Leone d’argento a Jane Campion per la miglior regia a Venezia 2021
gio 18 nov (15.30 - 21.00) ven 19 nov (18.00 - 20.30) sab 20 nov (15.30 - 21.00) dom 21 nov (18.00 - 20.30) lun 22 nov (15.30 - 21.00) mar 23 nov (15.30 - 18.00)
Montana, 1925. I fratelli Burbanks, Phil e George, sono gli eredi di un grande ranch di famiglia, che mandano avanti occupandosi quotidianamente dello spostamento mandrie, dell'essicazione delle pelli e dell'addestramento degli uomini di fatica. Mentre George è un uomo sensibile e desidera una famiglia, Phil è aggressivo e ossessionato dal mito del suo mentore Bronco Henri. Quando George sposa la giovane vedova Rose e la porta al ranch, Phil prende di mira la donna e suo figlio Peter...
Del romanzo di Thomas Savage, pubblicato la prima volta alla fine degli anni Sessanta, Jane Campion restituisce appieno i principali elementi naturali: l'effetto immersivo, amplificato magnificamente dal mezzo cinematografico, e l'elemento dell'isolamento, che è in ogni piega del racconto e dei personaggi, e che assume visivamente una concretezza quasi palpabile. Nella sua Nuova Zelanda la regista trova l'America rocciosa e occidentale della metà degli anni Venti, in una valle sterminata e deserta, in cui lo sguardo può spaziare a 360 gradi. Gli interpreti hanno il compito di esprimere, col corpo prima che con le parole, la psicologia travagliata di tre personaggi imprigionati in un ruolo, un'epoca, un genere: il rude e tossico Phil di Benedict Cumberbatch è il più centrale del gruppo; Kristen Dunst amplifica la piccola Rose del romanzo facendone un'icona di malinconia; Jesse Plemons dona delicatezza al personaggio di George, che con pudore e timore non guarda ciò che non vuol vedere. Phil è un uomo erudito, trascinato alla rozza ostilità dall’attaccamento alla terra, che si esprime in rituali dal sapore ancestrale, in un rapporto inespresso col proprio corpo. Tra lui e il figlio di Rose si instaura un rapporto dai risvolti inaspettati.
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