Cose Belle18 novembre 2021 12:43

La settimana al Nuovofilmstudio

La programmazione dal 18 al 23 novembre

La settimana al Nuovofilmstudio

Dal 18 al 23 novembre la sala propone:

 

"Il potere del cane" di Jane Campion - la regista di "Lezioni di piano" s’immerge nei paesaggi del West americano adattando il romanzo omonimo di Thomas Savage e viene premiata col Leone d’argento per la miglior regia all’ultima Mostra di Venezia. Un intenso conflitto famigliare che vede tra i protagonisti principali Benedict Cumberbatch e Kirsten Dunst.

 

"Un anno con Salinger" di Philippe Falardeau - continuano le proiezioni del film di Falardeau ispirato al romanzo omonimo e autobiografico di Joanna Rakoff. Una storia di formazione animata dall'amore per la letteratura. Con Margaret Qualley e Sigourney Weaver.

 

Mercoledì 24 novembre (alle 17.30 e alle 21)  "IMPA - la città", ultimo lavoro del regista savonese Diego Scarponi che sarà presente in sala a incontrare il pubblico. IMPA è la più antica fabbrica occupata argentina. IMPA è scuola, museo, teatro, radio, TV, laboratori culturali, educativi, artistici. IMPA è una città. Nel cuore di Buenos Aires.

Anticipiamo che mercoledì 1 dicembre, insieme all'Associazione Culturale Liguria Palestina e Arci Savona, presenteremo i cinque cortometraggi vincitori del "Nazra Palestine Short Film Festival". Incontrerà il pubblico in videocollegamento la giornalista e selezionatrice Monica Macchi del coordinamento del Nazra Festival. 

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/<wbr></wbr>nuovofilmstudio

Il potere del cane

 

(The Power of the dog)

di Jane Campion

con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee

Nuova Zelanda/Australia 2021, 125'

 

Leone d’argento a Jane Campion per la miglior regia a Venezia 2021

 

gio 18 nov (15.30 - 21.00)

ven 19 nov (18.00 - 20.30)

sab 20 nov (15.30 - 21.00)

dom 21 nov (18.00 - 20.30)

lun 22 nov (15.30 - 21.00)

mar 23 nov (15.30 - 18.00)

 

Montana, 1925. I fratelli Burbanks, Phil e George, sono gli eredi di un grande ranch di famiglia, che mandano avanti occupandosi quotidianamente dello spostamento mandrie, dell'essicazione delle pelli e dell'addestramento degli uomini di fatica. Mentre George è un uomo sensibile e desidera una famiglia, Phil è aggressivo e ossessionato dal mito del suo mentore Bronco Henri. Quando George sposa la giovane vedova Rose e la porta al ranch, Phil prende di mira la donna e suo figlio Peter...

 

Del romanzo di Thomas Savage, pubblicato la prima volta alla fine degli anni Sessanta, Jane Campion restituisce appieno i principali elementi naturali: l'effetto immersivo, amplificato magnificamente dal mezzo cinematografico, e l'elemento dell'isolamento, che è in ogni piega del racconto e dei personaggi, e che assume visivamente una concretezza quasi palpabile. Nella sua Nuova Zelanda la regista trova l'America rocciosa e occidentale della metà degli anni Venti, in una valle sterminata e deserta, in cui lo sguardo può spaziare a 360 gradi. Gli interpreti hanno il compito di esprimere, col corpo prima che con le parole, la psicologia travagliata di tre personaggi imprigionati in un ruolo, un'epoca, un genere: il rude e tossico Phil di Benedict Cumberbatch è il più centrale del gruppo; Kristen Dunst amplifica la piccola Rose del romanzo facendone un'icona di malinconia; Jesse Plemons dona delicatezza al personaggio di George, che con pudore e timore non guarda ciò che non vuol vedere. Phil è un uomo erudito, trascinato alla rozza ostilità dall’attaccamento alla terra, che si esprime in rituali dal sapore ancestrale, in un rapporto inespresso col proprio corpo. Tra lui e il figlio di Rose si instaura un rapporto dai risvolti inaspettati.

Un anno con Salinger

 

(My Salinger year)

di Philippe Falardeau

con Margaret Qualley, Sigourney Weaver

Canada/Irlanda 2020, 101'

 

gio 18 nov (18.00)

ven 19 nov (15.30)

sab 20 nov (18.00)

dom 21 nov (15.30)

lun 22 nov (18.00)

mar 23 nov (21.00)

 

New York, anni ’90. Dopo aver lasciato gli studi di specializzazione universitaria per diventare scrittrice, Joanna viene assunta come assistente di Margaret, l’agente letteraria impassibile e un po’ rétro di J.D. Salinger. Il compito principale di Joanna è rispondere, con un messaggio formale dell’agenzia, alle migliaia di lettere inviate dagli ammiratori di Salinger. Ma leggendo le parole struggenti che arrivano da tutto il mondo, la ragazza diventa sempre più riluttante a rispondere con la lettera impersonale dell’agenzia e d’impulso inizia a personalizzare le risposte…

 

Ispirato al romanzo omonimo e autobiografico di Joanna Rakoff, il film di Philippe Falardeau (che sui nostri schermi abbiamo imparato a conoscere grazie al commovente “Monsieur Lazhar”) racconta una storia di formazione animata dall'amore per la letteratura. Con la giovane Margaret Qualley (“C’era una volta a… Hollywood!”) e un'impeccabile Sigourney Weaver.

 

«Stavo curiosando in una libreria e ho preso in mano la biografia di Joanna, attirato dal titolo e dal fatto che l’autrice fosse una donna. Fino ad allora, avevo realizzato film con protagonisti maschili e stavo cercando un’idea per un personaggio centrale femminile. Leggendo il libro ho trovato la scrittura di Joanna commovente e al tempo stesso divertente nella descrizione dei dettagli. Potevo immedesimarmi in quel momento, pieno di incertezze, in cui dobbiamo decidere che cosa vogliamo fare della nostra vita, quando non siamo ancora completamente consapevoli dell’intera gamma delle nostre possibilità. Un momento in cui tutto è possibile ma anche in cui tutto sembra al di là della nostra portata.

Il libro affronta temi contrastanti, la contrapposizione fra letteratura e business, fra successo e privacy, fra il vecchio e il nuovo, fra l’amore e l’ambizione. È stata una vera sfida cercare di affrontare tutti questi argomenti senza appesantire la trama. Sono riuscito a farlo focalizzandomi sulla figura di Joanna, seguendo da vicino il suo personaggio e lasciando che i vari temi si sviluppassero sullo sfondo.

Al centro del suo viaggio ci sono tutti quegli ammiratori di Salinger che gli scrivono, in un disperato tentativo di creare un legame con lui. Il lavoro di Joanna è proteggere Salinger da queste persone, ma trova un modo molto personale di eseguire il compito che le è stato assegnato, e questo l’aiuterà a entrare in contatto con la vera se stessa».

(Philippe Falardeau)

com

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