Cose Belle08 maggio 2024 15:07

Cinema, teatro e musica

La settimana alle Officine Solimano

Cinema, teatro e musica

cinema NUOVOFILMSTUDIO

ven 10 mag (15.30 - 18.00 in italiano) (21.00 v.o. con sottotitoli in italiano)

sab 11 mag (15.30 - 18.00 - 21.00 in italiano)

dom 12 mag (15.30 - 18.00 - 21.00 in italiano)

lun 13 mag (15.30 - 18.00 - 21.00 in italiano)

COME FRATELLI -  ABANG E ADIK

(Fu dou ching nian)

di Jin Ong

con Wu Kang Ren, Jack Tan, Serene Lim

Malesia 2023, 116'

Tucker/Academy Two

Gelso d'Oro al Far East Film Festival 2023

Senza documenti, senza diritti, senza la possibilità di “esistere” come cittadini, Abang e Adik sono due dei tanti invisibili che tirano a campare nei quartieri nei sobborghi popolosi e pieni di colori di Kuala Lumpur. Da un lato, appunto, ci sono loro, con una quotidianità buia e spigolosa, dall’altro lato c’è la capitale, con le sue luci, i suoi grattacieli, il suo stile di vita. Una metropoli dove il benessere, o anche soltanto la pura normalità, sembrano il miraggio di un volantino pubblicitario a chi si porta addosso l’emarginazione fin da bambino. Abang e Adik, fratelli di strada e forse anche di sangue, sono inseparabili. Uguali ma diversissimi. Il primo, nato muto, lavora instancabilmente e non smette di credere che il destino possa riservargli un po’ di stabilità, il secondo, più giovane e molto più arrabbiato, rifiuta la propria condizione e cerca di fare soldi facili. Facili e sporchi. Quanto tempo resta a Jia En, agguerrita operatrice di una ONG, per liberarli dalla clandestinità ed evitare che la scelta di Adik si riveli fatale?

Dopo il trionfo all’ultimo Far East Film Festival di Udine, dove ha conquistato a furor di popolo i tre premi principali, il folgorante esordio del regista malesiano Jin Ong arriva nelle sale italiane. Un film struggente, mai sentimentale, che sfida i confini di genere miscelando attualità e poesia di strada.

«In tutte le mie storie l’elemento principale su cui mi concentro è l’umanità, il modo in cui emerge, o tenta di emergere, nelle circostanze più drastiche. Io non sono costretto a lottare per sopravvivere, come fanno Abang e Adik, però mi preoccupo sempre delle persone che stanno ai margini. Nella mia terra, la Malesia, vivono migliaia di persone che non possiedono documenti d’identità. Migliaia di persone che, molto probabilmente, non hanno futuro. Ho scritto questa storia per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli ultimi della Malesia e, per estensione, sugli ultimi del mondo. Queste persone lottano e soffrono ogni giorno e io sono convinto che, alla fine, l’amore e l’umanità siano le uniche risorse a loro disposizione. Perché il potere dell’amore e dell’umanità, come cerco di spiegare nel film, possono essere davvero infiniti».

(Jin Ong)

Trailer: https://youtu.be/Z5wB29J7U00

mar 14 mag (15.00 - 21.00)

mer 15 mag (17.30)

SCARFACE

di Brian De Palma

con Al Pacino, Michelle Pfeiffer, Steven Bauer

USA 1983, 170'

Lucky Red

Nella primavera del 1980 il porto di Mariel Harbor fu aperto e in migliaia salparono per gli Stati Uniti. Erano in cerca del Sogno Americano. Uno di loro l’aveva trovato tra i viali soleggiati di Miami... ricchezza, potere e passione oltre i sogni più selvaggi. Era Tony Montana. Il mondo lo ricorderà con un altro nome: Scarface...

Molti non ricordano le primissime scene con cui inizia il capolavoro di Brian De Palma, scritto da Oliver Stone, interpretato da un magistrale Al Pacino affiancato da Michelle Pfeiffer agli esordi, che torna al cinema in versione restaurata per il quarantesimo anniversario dall’uscita in Italia. Inizia come un cinegiornale, con i caratteristici titoli di testa rossi su sfondo nero intervallati a immagini di repertorio di grossi barconi, ricolmi di persone fino all’inverosimile. Quello, è l’Esodo del porto di Mariel. E per capire in che modo avrebbe cambiato per sempre il volto della Florida e di Miami, basta passare alla scena successiva di Scarface, in cui facciamo la conoscenza di Tony Montana. Il nostro protagonista viene interrogato da agenti dell’immigrazione e sottoposto a strane domande. Gli chiedono se è un paziente psichiatrico, se omosessuale, se è stato in carcere: lui sostiene con insistenza di odiare i comunisti ed essere un rifugiato politico. Sono i giorni fra il 15 aprile e il 31 ottobre 1980. Cuba sta vivendo una durissima crisi economica, Castro deve far fronte a problemi di sicurezza interna e a un malcontento crescente, quindi decide di liberarsi di un po’ di zavorra con il benestare del governo statunitense, ignaro. Ignaro del fatto che fra i 125.000 cubani cui Castro concederà di lasciare l’isola, non ci sono solo dissidenti e oppositori al regime, ma ogni genere di “indesiderabili”: pazienti di ospedali psichiatrici, criminali violenti delle prigioni, omosessuali perseguitati dal regime. Tony Montana a quale dei tre gruppi appartiene? Questa la risposta cui vogliono arrivare gli agenti con quelle tre domande. Risposta che verrà data dalla cicatrice in volto e dal tatuaggio sulla mano: prigione, criminale violento. E insieme a lui moltissimi altri, che una volta fuori, cambieranno per sempre il volto della criminalità di Miami, attirando automaticamente l’attenzione di tutta quella parte di cinema di genere, dal gangster movie al poliziesco, con cui Hollywood ha spesso risposto al disagio sociale interno, altrettanto spesso fomentando stereotipi e demonizzazioni delle minoranze etniche. Musiche del maestro Giorgio Moroder.

mar 14 mag (18.30)

mer 15 mag (15.30 - 21.00)

FELA - il mio dio vivente

di Daniele Vicari

Voce narrante di Claudio Santamaria

Italia 2023, 90'

Cinecittà Luce

Primi anni ’80. Un giovane regista, Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla realizzazione di un film interpretato dallo stesso Fela. Non ci riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui: una nuova idea di esistenza. Un film sull’utopia del cinema, della musica, della politica, del desiderio di cambiare sé stessi e il mondo...

Daniele Vicari ("Diaz - non pulire questo sangue") porta sul grande schermo Fela Kuti, uno dei più controversi artisti e leader africani, e il videoartista Michele Avantario che lo aveva seguito ovunque.

«Quella di Avantario è una storia di travolgente passione per il cinema, per la musica, per l'Africa. Un ragazzo che si fa uomo inseguendo per tutta la vita un sogno: realizzare un film sul mito carismatico e irraggiungibile di Fela Kuti, re indiscusso della musica africana, 'The Black President', che proprio negli anni della giovinezza di Michele, i favolosi e controversi ‘70 e ’80 del ‘900, ha cambiato per sempre la storia culturale e politica dell'Africa e non solo, per Michele è stato il suo “dio vivente". Per questo lo ha inseguito di concerto in concerto, poi a Lagos, in Africa, dove Fela lo ha fatto entrare nella sua famiglia, nei suoi riti e segreti, dove Michele precipita fino a perdersi, fino a trovarsi, e dove scopre molto di più della musica, scopre qualcosa che ha a che fare con il mistero dell'esistenza. Solo alla fine di questo viaggio iniziatico Fela gli concederà il permesso di fare il film che tanto desidera. Un’opera che Michele Avantario non farà mai. Con "Fela - il mio dio vivente" provo a raccontare questa storia semplice ma potente, quella di un ragazzo che si confronta con un mito vivente. Una storia che suona, balla, fuma, ama, viaggia, che ha il sapore dell’Africa, della politica, degli anni 70 e che supera ogni forma di colonialismo, anche quello “interiore” che ancora oggi ci portiamo dentro».

(Daniele Vicari)

Trailer: https://youtu.be/IlZLLwf1-so

gio 16 mag

Cinelibro

2a emissione

Appuntamenti per approfondire il rapporto tra Cinema, Narrativa e Saggistica

A 70 anni dall’uscita nelle sale del film La spiaggia di Alberto Lattuada, Nuovofilmstudio, Delegazione Fai Savona, Ferrania Film Museum, alla presenza del curatore del museo Alessandro Bechis e dell’autore Paolo Ghelfi, propongono una giornata dedicata alla prima pellicola a colori italiana che coinvolge il territorio della provincia di Savona, da Spotorno a Cairo Montenotte.

h.18.30

Presentazione del libro Ferraniacolor di Paolo Ghelfi

Il romanzo della prima pellicola a colori italiana, del film d’autore che la rese celebre e di un paese in Liguria che per un’estate divenne come Cinecittà.

h.19.00

Il colore dei Sogni

Progetto di Paolo Ghelfi, riprese e montaggio di Massimo Fornasier - Italia, 20’ L’affascinante storia del film La Spiaggia raccontata in un documentario. Il film fu girato nella Riviera Ligure, in particolare a Spotorno, con un ampio coinvolgimento della comunità̀ del borgo. Per le riprese fu poi utilizzata una pionieristica pellicola Ferrania, avvalendosi dell’assistenza diretta dei tecnici dell’azienda nell’omonima frazione del Comune di Cairo Montenotte.

h.19.30

Apericena con gli ospiti Paolo Ghelfi e Alessandro Bechis

h.21.15

LA SPIAGGIA

di Alberto Lattuada

Italia 1953, 100’

In un albergo di lusso situato in una località marina, suscita grande scandalo la scoperta che una distinta signora in vacanza con la figlia è in realtà una prostituta. Tutti allontanano la donna, finché un riccone non le offre il braccio per condurla sulla passeggiata. Ogni pregiudizio moralistico viene allora bandito.

Nel lungo prologo, esile e delicato nel descrivere l’affetto di una madre verso la figlia, si percepisce già la tragedia a venire. Lattuada, però, ritarda l’evento, preferendo fustigare l’ipocrisia della morale borghese. Bastano due carrellate sugli ospiti dell’albergo, esaustive e totalizzanti: quella della prima cena e quella che descrive le “fasi preparatorie” delle donne prima dell’uscita serale. Snob, ragazzine viziate, gretti arricchiti, mogli avide, mantenute e pettegole, lacchè e viscidi. La “creme”, l’alta classe della nostra società, tutta schierata contro colei che rappresenta, con la sua professione, lo “scandalo” ma non lo impersona bene come i suoi detrattori. È il mondo che la circonda a prostituirsi: lo dimostra il memorabile apologo finale, fra i più cinici visti al cinema, dove ci si sveste delle illusioni dell’idealista che vuole cambiare l’umanità (il sindaco) inchinandosi al vero potere, quello del successo e del denaro, che incute il rispetto e l’invidia della maggior parte degli esseri umani.

INFO BIGLIETTERIA

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio (aprite il link in un browser esterno a Facebook, altrimenti non visualizzerete i posti disponibili!). 

teatro dei cattivi maestri 

 

 

 

Compagnia Boccascenah

Immagine che contiene interno, tenda, persona, vestiti Descrizione generata automaticamente

 

Sabato 11 maggio ore 20.30

Teatro dei Cattivi Maestri – Officine Solimano

Piazza Rebagliati, Darsena di Savona

IL TANGO DELL’ABUELA

Compagnia Boccascenah

Di Cesare Fabiano. Scene e costumi: Anna Maria Firpo. Luci e effetti sonori: Piero Giadresco. Assistente alla regia: Paolo Insogna. Regia: Simonetta Guarino. Con: Mariella Tissone, Marina Lavagna, Isabella Schianto, Monica Schiavini, Cesare Fabiano, Luca Cambiganu, Paolo Insogna. Musiche: Astor Piazzolla, Jorge Luis Borges, Ricardo Luis Brignolo, Daniel Binelli, Jairo.

Oggi, come cento anni fa, un uomo e una donna si avvinghiano stretti per camminare insieme lungo una vita concentrata in tre minuti. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. E’ quindi una rappresentazione teatrale spassosa e irriverente di una metafora ironica, grottesca e buffa. La storia di una famiglia, una come tante, che si consuma per soddisfare l’appetito insaziabile di una nonna-archetipo maligno, senza trovare la forza di attuare strategie che consentano alla vittima di sottrarsi al sacrificio. E sottrarsi all’abuso di potere dell’autorità, rappresentata in questo tango malato da una figura familiare, pare essere un atto di autonomia spaventoso proibito e illegittimo. Una metafora del potere che pretende il sacrificio di “tutti” per poter continuare ad esistere in nome di vecchie lealtà e valori strumentali allo status quo.

BIGLIETTO UNICO: € 10

Info e prenotazioni: 347 3123056

RAINDOGS HOUSE musica

Venerdì 10 maggio ore 22.00
SFREGIO + CARCHARODON

Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso 7e (under 25 ingresso 5e) con tessera arci
Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/
Biglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house/

Immagine che contiene testo, Viso umano, persona, grafica Descrizione generata automaticamente


https://youtu.be/vIx5EiGCmmA?si=9Qo96PmbZEWcBk1S
https://youtu.be/4QA4GKLiGck?si=8hxJ6wMIN4nufH6a
https://youtu.be/3u9_3vpJsLk?si=-IVVms-4F6AOZ9gc
https://youtu.be/TBpOnBKrwhc?si=OXhE_eeS9AOH77OI

Laureat* di tutto il mondo uniamoci!

Gli Sfregio ci presenteranno ufficialmente il loro sesto lavoro in studio dal titolo “Malmignotta”.
Non mancheranno i grandi classici in scaletta per un concerto di puro thrash’n’roll all’insegna di birra, pogo e sudore.
Sono una band Thrash’n’Roll, formata a Genova nell’estate del 2008, da 4 amici e musicisti che decisero di trasformare in musica tutto ciò che gli capitava durante la vita di tutti i giorni.
La band si autodefinisce “Porno Alcoholic Thrash’n’Roll” per via del sound potente e sporco caratteristico del punk, dei riff potenti e veloci tipici dello speed metal e i testi dissacranti e politicamente scorretti cantati in italiano.

I Carcharodon sono una band di Alassio nata nel 2003, miscelano metal estremo (Death-Thrash-Grind) con altri generi come lo Sludge/Doom e il Blues. Hanno all’attivo 4 Full Length (il quarto, “Sbhorror”, uscito solo due mesi fa) e vantano due tour negli States, oltre a svariati live in Europa e in Italia.

 

 

 

 

Sabato 11 maggio ore 22.00
DJ SET TRASH Anni 00/15 by Dieguz & Caledonia Asbesthos
Apertura porte ore 21:30
ingresso 5e con tessera arci
Biglietti disponibili in cassa la sera stessa fino ad esaurimento.

Immagine che contiene testo, grafica, Elementi grafici, Volantino Descrizione generata automaticamente

 

RAind0gs m3ga p4rty!! XD
La musica da party anni 90 si è evoluta: una raccolta di quelle canzoni che hanno fatto ballare ed emozionare i giovani nati col timore del Dicembre 2012 e con sentimenti contrastanti per Justin Bieber…

 

 

Martedì 14 maggio ore 21.30
PAT TODD & THE RANKOUTSIDERS
from Los Angeles, CA
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 21:30
ingresso 10e (under 25 ingresso 7e) con tessera arci
Biglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house/

Immagine che contiene testo, vestiti, Viso umano, persona Descrizione generata automaticamente
https://www.youtube.com/live/90XdBMxah84?si=NDwlAzN89Nlk7Ndy
https://youtu.be/wC510aan3Lw?si=yxz3WBW_rdunMLuA
https://youtu.be/U5SUm-xV4Kk?si=lq7Juon45s0J_UIa

Quest’uomo è uno dei più grandi cantautori americani, ed è supportato da una band che riesce a scatenare il vero rock. Quest’ ultimo album, è semplicemente brillante dall’inizio alla fine. Non ci sono trucchi sonori o auto-tune qui, ma solo il suono di una band formidabile!
https://dogmeatrecords.bandcamp.com/…/sons-of-the-city…

Pat Todd & the Rankoutsiders è un gruppo punk rock con sede a Los Angeles, California. Il gruppo è stato fondato da Pat Todd, l’ex cantante del gruppo punk rock Lazy Cowgirls, dopo che i Cowgirls si sciolsero nel 2004.

Per PAT TODD, il Rock ‘n’ Roll non è un hobby o un’attività part-time: influenza tutti gli aspetti della sua vita e il modo in cui si relaziona con il mondo. Ogni nota e parola è un’evocazione del desiderio per la strada meno battuta: autostrade, fermate di camion, motel lungo la strada, bar e palcoscenici – amore perduto e ritrovato – creano una rete di ricche esperienze e ricordi affettuosi che informano le sfumature del suo modo di scrivere. Sebbene PAT TODD e i RANKOUTSIDERS abbiano cinque album completi e innumerevoli singoli al loro attivo, non ci sono segni di fermarsi…

 

com

Ti potrebbero interessare anche: