Cose Belle30 ottobre 2025 18:53

Cinema, teatro, musica

La settimana alle Officine Solimano: ecco il programma

Cinema, teatro, musica

cinema NUOVOFILMSTUDIO

ven 31 ott (15.30 - 18.00 ita) (21.00 vos)

sab 1 nov (15.30 - 18.00 - 21.00 ita)

dom 2 nov (15.30 - 18.00 - 21.00 ita)

lun 3 nov (15.30 - 18.00 - 21.00 ita)

IL SENTIERO AZZURRO

(O último azul)

di Gabriel Mascaro

con Denise Weinberg, Rodrigo Santoro, Miriam Socarràs

Brasile/Messico/Paesi Bassi/Cile 2025, 86'

Vincitore dell’Orso d’Argento, Gran Premio della Giuria, e del Premio della Giuria Ecumenica a Berlino 2025

Tereza, 77 anni, ha trascorso tutta la sua vita in una piccola città industriale del Brasile, fino a quando un giorno riceve un ordine ufficiale dal governo che le impone di trasferirsi in una colonia residenziale per anziani. La colonia è un'area isolata dove le persone non più giovani vengono portati a "godersi" gli ultimi anni della loro vita, liberando le nuove generazioni dal loro accudimento, per potere concentrarsi completamente su produttività e crescita. Tereza si rifiuta di accettare questo destino imposto e decide di fuggire per intraprendere un viaggio di riscoperta attraverso il Rio delle Amazzoni. Una decisione che cambierà per sempre il suo futuro.

Solare e immerso in una natura selvaggia, "Il sentiero azzurro" è un film sul diritto di sognare con una protagonista che decide di non accettare il destino che qualcun altro le ha tracciato. Dietro le apparenze, il lavoro di Gabriel Mascaro mostra un Brasile distopico. "Il futuro è per tutti" è il motto diffuso dal cielo della propaganda governativa, ma lo sguardo di Tereza (una straordinaria Denise Weinberg) esprime tutta la diffidenza di chi vorrebbe continuare a esercitare il libero arbitrio.

«Le narrazioni sulla vecchiaia spesso si riducono a ricordi e maliconia, con personaggi che vivono nel passato e affrontano l'imminenza della morte, raramente visti come protagonisti del presente. "Il sentiero azzurro" rivendica il diritto dei corpi anziani di essere visti sullo schermo come pulsanti di energia vitale e desiderio di vivere. Nel film ho voluto giocare con generi diversi per pensare all'invecchiamento in un modo che non sia triste o nostalgico. Non volevo fare un film su un tempo che è passato, o un tempo che finirà, ma su un tempo che è in corso. L'Amazzonia e la foresta forniscono il contesto per questo viaggio, indicando nuovi percorsi per un corpo che è presente e che, sebbene invecchiato, ha ancora dei sogni da realizzare. Non è mai troppo tardi per dare un nuovo significato alla propria vita».

(Gabriel Mascaro)

Trailer: https://youtu.be/u394EpW90vM

mar 4 nov (21.00)

mer 5 nov (15.30 - 18.00)

Ingresso aperto a tutti 10€ - soci FAI e soci sostenitori 8€ - durante la serata sarà possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione al FAI a soli 15€ fino ai 35 anni.

Gruppo Fai Giovani Savona e Nuovofilmstudio

Arte al Cinema 2025/26

LA GRANDE PAURA DI HITLER - PROCESSO ALL'ARTE DEGENERATA

di Simona Risi 

con Claudia Catani

Italia 2025, 90'

Introduzione di martedì a cura del Gruppo FAI Giovani Savona

I veri grandi nemici di Hitler erano gli artisti non allineati, le loro opere vennero ritirate dai musei tedeschi, distrutte o vendute, così come furono messe al bando la letteratura, la musica e l’architettura non assoggettabili all'identità del regime. 

A partire dalla mostra “Arte degenerata” organizzata nel 2025 dal Musée Picasso di Parigi, il documentario ricostruisce e racconta l’esposizione organizzata dal regime nazista a Monaco nel 1937, destinata a denigrare e condannare l’arte moderna, bollata come “degenerata”. Fu il culmine di una campagna che voleva cancellare per sempre artisti come Henri Matisse, Max Beckmann, Vincent Van Gogh, Otto Dix, Marc Chagall, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani. Le loro opere vennero ritirate dai musei tedeschi, distrutte, vendute o esposte in “mostre degli orrori”. Vennero venduti molti dei capolavori “degenerati” e il ricavato finì nelle casse naziste.  finì nelle casse naziste. Quella del nazismo non fu infatti solo un feroce attacco alle arti visive, ma anche alla musica (jazz e atonalità), all‘architettura (funzionalismo, Bauhaus) e alla letteratura (opere moderniste e critiche verso il regime). Ma come può l’arte essere considerata una minaccia? Questo documentario porta a riflettere su quanto l’arte e il pensiero critico restino ancora oggi strumenti di resistenza al pensiero unico e a difesa della democrazia.

Trailer: https://youtu.be/Dq4WE2Cf7G8

mar 4 nov (15.30 - 18.00)

mer 5 nov (21.00)

LE CITTÀ DI PIANURA

di Francesco Sossai

con Filippo Scotti, Sergio Romano, Pierpaolo Capovilla

Italia/Germania 2025, 100'

Carlobianchi e Doriano, due spiantati cinquantenni, hanno un’ossessione: andare a bere l’ultimo bicchiere. Una notte, vagando in macchina da un bar all’altro, si imbattono per caso in Giulio, un timido studente di architettura: l’incontro con questi due improbabili mentori trasformerà profondamente Giulio nel suo modo di vedere il mondo e l’amore, e di immaginare il futuro.

Francesco Sossai presenta un road movie nella sterminata pianura veneta che viaggia alla velocità con cui si smaltisce una sbronza. Sergio Romano e Pierpaolo Capovilla interpretano Carlobianchi e Doriano, e le loro facce "non da cinema" (ma di consumata esperienza teatrale il primo, musicale il secondo) reggono perfettamente, mentre Filippo Scotti ("È stata la mano di Dio", "L'orto americano") nel ruolo di Giulio si conferma attore di rara profondità emotiva ed espressiva.

«"Le città di pianura" nasce in una notte d’inverno di quasi dieci anni fa, dopo aver preso una grandissima sbronza a Venezia con un mio caro amico. Quella notte abbiamo incontrato un giovane studente di architettura di Venezia ed è nata una grande amicizia. La mattina dopo, per scherzo, gli abbiamo parlato di un film – "Le città di pianura", appunto – su due uomini che partivano dalle montagne per andare a bere l’ultima a Venezia. Insomma, questo film è nato un po’ per scherzo, intorno a tre temi fondamentali: l’alcol, l’amicizia, l’architettura; prende ispirazione da ciò che conosco, dalla mia terra e dalle persone che ho frequentato, ma la componente autobiografica è molto leggera: l’operaio all’inizio del film si chiama Primo Sossai perché trovavo divertente utilizzare il mio cognome, che è tipico delle mie zone, dentro un racconto collettivo. Per me è un modo per mettermi in prima linea e suggerire che quel mondo esiste davvero, che non è una finzione». (Francesco Sossai)

Trailer: https://youtu.be/mXgRHhBFHs8

gio 6 nov (15.30 - 18.00 - 21.00)

replica gio 20 nov (18.00)

Il Cinema Ritrovato. Al cinema - in collaborazione con la Cineteca di Bologna

SUNSET BOULEVARD

(Viale del tramonto)

di Billy Wilder

con William Holden, Gloria Swanson, Erich von Stroheim

USA 1950, 110’ - restauro in inglese con sottotitoli in italiano 

Joe Gills, sceneggiatore e soggettista cinematografico, si trova in difficoltà economiche. Per sfuggire ai creditori lancia a gran velocità l'automobile e giunge a una vecchia villa, apparentemente abbandonata. Nell'edificio abita invece una vecchia diva del cinema muto, Norma Desmond, che ignora deliberatamente tutto quello che s'è fatto di nuovo nel campo del cinema. Ella propone a Joe di trasferirsi nella villa per lavorare insieme a un grande soggetto che lei si propone d'interpretare...

Il capolavoro di Billy Wilder va considerato un’opera sperimentale travestita da classico. Oltre alle molte innovazioni narrative, infatti, viene ricordato come uno dei più consapevoli autoritratti di Hollywood.

«Da un fuori luogo, da una curva sbagliata del destino parte la storia di Joe, che sterza su un vialetto lungo Sunset Boulevard; finisce nella dimora di Norma, che vive una vita macabra e grottesca tra memorie di passato splendore; ne diventa il mantenuto e poi, tra pietà e disgusto, l’amante, e la fine è nota. "Sunset Boulevard" è ancora il più crudele e beffardo film su Hollywood, il più calibrato nei chiaroscuri, sostenuto da un umorismo nero di cui Eric von Stroheim è il gran cerimoniere; ma è anche una storia accorata sull’invecchiare, e sulle illusioni straziate di tutti. A ogni visione la performance di Gloria Swanson è più insostenibile, quella di William Holden più coinvolgente». (Paola Cristalli)

Trailer: https://youtu.be/3V9CRsl8LgM

teatro dei cattivi maestri 

 

Sabato 1° novembre, ore 20.30

SPETTACOLO FUORI STAGIONE

Teatro amatoriale

Teatro dei Cattivi Maestri, Officine Solimano

 

Compagnia Seinscena presenta:

 

BLACK OUT… RISATE AL BUIO

 

Con

 

Jury Biale – Harold Gorringe

 

Michela Castellani – Carol Melkett

 

Anna Codino – Rose Melkett

 

Glauco Desalvo – Colonello Melkett

 

Sandro Giacardi – Schuppazing/George Bamberger

 

Jacopo Marchisio – Brindsley Miller

 

Margherita Sirello – Clea

 

Fiorenza Siri – Miss Furnival

 

Regia Jacopo Marchisio 

 

Siamo in un appartamento piuttosto malconcio, ove un artista fin qui di poco successo, nevrotico e non proprio ispiratissimo, attende in compagnia della nuova fidanzata la visita di un collezionista miliardario che potrebbe, acquistando un suo pezzo, rappresentare la sospirata grande occasione. Ma il riccone ritarda e, nel frattempo, la casa si riempie di visitatori più o meno a sorpresa: i genitori snob della ragazza, bizzarri vicini di casa, una ex amante dallo spirito avventuroso…

 

Fin qui, nulla di troppo diverso da centinaia di altre commedie degli equivoci, con amori che vanno e vengono, corna in agguato, ubriachezze più o meno moleste, scheletri nell’armadio da tenere nascosti e pomposi borghesi da sbeffeggiare.

 

A rendere peculiare questo spettacolo è, invece, una trovata tecnica: a pochi minuti dall’inizio della storia, infatti, per un sovraccarico di corrente, nell’appartamento del protagonista va via la luce, che tornerà se non al termine di una movimentata serata. Solo che non si può – pena la quasi impossibilità per il pubblico di seguire appieno la vicenda – svolgere la messinscena totalmente al buio. E dunque, grazie alla convenzione teatrale, la situazione si ribalta: i primi e gli ultimi minuti, che avvengono alla luce, sono però recitati nel buio, con gli attori che fingono di essere in un ambiente illuminato; poi, quando l’elettricità salta, il palcoscenico si riempie di una luce che i personaggi non vedono, con la conseguente necessità, per gli interpreti, di recitare per oltre i tre quarti di spettacolo come se si trovassero al buio.

 

Biglietto unico € 10.

 

Info e prenotazioni: 392 7424561

Domenica 2 novembre h 17

PER UN RAPERONZOLO

Di Cattivi Maestri Teatro

Ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm.

Di Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta e Antonio Tancredi. Drammaturgia e regia di Antonio Tancredi. Con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta. Scene e costumi di Valentina Albino. Assistente scene e costumi Silvia Guidetti

A raccontare la storia di Raperonzolo sono due cuoche che stanno preparando una torta. Sul banco della piccola cucina vengono portati tutti gli ingredienti. È tutto pronto quando il desiderio di un caffè, interrompe la preparazione. Ma il lavoro incalza, non ci si può fermare e desiderare, avere voglia di qualcos’altro può essere fonte di guai, come per quei due contadini che per la voglia di raperonzoli persero una figlia.

Le due cuoche raccontano e fanno vivere la fiaba di Raperonzolo utilizzando ortaggi, mestoli, cucchiai, ciò che trovano sul bancone. Sono partecipi della sorte dei protagonisti fino a intervenire prendendo parte ad una storia che parla anche di loro e di noi tutti. Una storia, una fiaba, che ci ricorda come, anche nei momenti più bui, non bisogna dimenticare la speranza di un lieto fine. La vita avrà i suoi dolori, le sue ferite, i suoi abbandoni, ma vale sempre la pena di essere vissuta, fino in fondo.

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BIGLIETTI

Interi: bambini € 7, adulti € 9 / Ridotti soci Arci: bambini € 6, adulti soci Arci € 8 / Ridotti soci sostenitori Officine Solimano: bambini € 5, adulti soci Arci € 7 / Ridotto portatori di disabilità (adulti o bambini): € 3.

CARNET (nominativi, validi fino a maggio 2026): carnet 5 spettacoli (1 bambino e 1 adulto) € 70, soci Arci € 60.

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PRENOTAZIONI

Tel. 392 1665196, 349 2984973, 347 5860670 (WhatsApp, SMS, chiamata)cattivimaestri@officinesolimano.it

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REPLICA SCOLASTICA 3 NOVEMBRE

LINGUAGGIO teatro d’attore e oggetti, con ortaggi

ETÀ CONSIGLIATA dagli 5 anni

DURATA 55′

RAINDOGS HOUSE musica

Venerdì 31 ottobre ore 22.00

STREET DANCER – GLOBAL GROOVE DANCE – BAILE FUNK VS. REGGAETON

Apertura porte ore 21:00 – Inizio ore 22:00

ingresso Up To You! con tessera arci

Domanda iscrizione

Allé! Una notte intera dedicata ai suoni che infiammano le piste da ballo dal Brasile ai Caraibi, dall’Africa a Puerto Rico.

Sul ring: Baile Funk vs Reggaeton, ma in console si alterneranno anche Dancehall, Shatta, Moombahton, Kompa, Reggae, Basshall, Latin, Afro/Afrobeats e Latin Trap e il meglio dei ritmi globali. Solo buone vibrazioni!

Sabato 1° novembre ore 22.00

JIMI TENOR + DJ PEEDOO

Apertura porte ore 21:00 – Inizio ore 22:00

ingresso 15e con tessera arci

Domanda iscrizione – Biglietti On Line

https://youtu.be/5iaKzTiZ3jM?si=ejkxbHO59PgQ2YLT

https://youtu.be/UBelc7jN8pY?si=kk39eu9mi_M4c037

https://youtu.be/KZb5PQd-BfQ?si=_cUIUaEjPeNM2bbC

https://youtu.be/kDFFOgiOwlU?si=q2oZyGIWLjduPo1S

https://youtu.be/gTZLzm-CprY?si=3w10kBLj05vBSdKA

Sassofonista, flautista e polistrumentista finlandese, ha plasmato la “generazione cocktail” con una fusione esplosiva di jazz, pop, elettronica, funk, soul, rock e afrobeat, creando uno stile unico e riconoscibile diventando una figura fondamentale nel panorama musicale contemporaneo, con oltre 30 anni di attività. Sul palco, la sua musica è un mix potente e raffinato, sempre originale e con un approccio molto personale e innovativo.

Jimi Tenor nome d’arte di Lassi Lehto, è nato nel 1965 a Lahti, Finlandia. È un compositore, polistrumentista e artista eclettico, noto per la sua capacità di spaziare tra diversi generi musicali. Ha studiato musica classica e imparato a suonare molteplici strumenti, Tenor inizia la sua carriera musicale agli inizi degli anni ’80 con il gruppo Jimi Tenor & His Shamans, che pubblica diversi album caratterizzati da un sound industriale e sperimentale, ispirato a musiche futuriste e percussioni giapponesi.

All’inizio degli anni ’90 Jimi Tenor intraprende la carriera solista, registrando in modo indipendente l’album “Sähkomies” (1994) su attrezzature rudimentali in un piccolo appartamento a New York. Nel 1995 pubblica “Europa”, un album che lo porta all’attenzione della celebre etichetta elettronica inglese Warp Records, con cui firma un contratto. Lavorando con Warp, pubblica tre album di grande impatto: “Intervision” (1997), “Organism” (1999) e “Out of Nowhere” (2000). Questi album rappresentano una fusione originale tra jazz, synthpop, funk e sperimentazione elettronica, con l’uso frequente del falsetto e suoni vintage, che diventerà un suo tratto distintivo.

Jimi Tenor è considerato il massimo esponente della cosiddetta “generazione cocktail” in Finlandia, una corrente degli anni ’90 caratterizzata da una mescolanza di stili tra cui funk, soul, jazz, rock alternativo, glam e psichedelia. Questa generazione è nota per un approccio musicale raffinato e ironico, che Tenor ha incarnato appieno con la sua musica e la sua estetica eclettica.

Oltre alla musica, Tenor si dedica anche alla fotografia, alla regia di cortometraggi e alla creazione di strumenti musicali artigianali realizzati insieme al designer Matti Knaapi, utilizzando materiali di recupero e costruendo strumenti elettromeccanici usati nelle sue esibizioni e registrazioni.

Nel corso della sua carriera ha collaborato con molteplici artisti e orchestre, tra cui Tony Allen, UMO Helsinki Jazz Orchestra, Nicole Willis, e ha continuato a esplorare nuovi territori musicali, passando dal jazz sperimentale alla musica dance, fino al space jazz.

– Marco Gallerani, noto come DJ Peedoo, è uno dei principali protagonisti della scena elettronica italiana dagli anni ’90. Fondatore dell’etichetta Hell Yeah Recordings nel 2008, ha maturato un percorso musicale che spazia dall’industrial e hardcore alle più raffinate fusioni baleariche e cosmiche diventando un punto di riferimento nell’ambito della musica elettronica italiana per la sua ecletticità e il gusto raffinato. La sua carriera è segnata da collaborazioni importanti e dj set che uniscono atmosfere intense a groove coinvolgenti, mantenendo uno spirito innovativo e sperimentale lungo tutto il percorso artistico.

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