"Al termine dell’ultimo incontro romano - prosegue Rizzone - gli interlocutori del PD ci hanno chiesto altre 48 ore per consentire loro di sondare la “Direzione regionale”. Sono in realtà passati più di 8 giorni, giorni di irrispettoso silenzio nei nostri confronti (per non dire fuga) durante i quali comunque abbiamo evitato di dire alcunché allo scopo di facilitare i chiarimenti interni al PD. “Diamogli il tempo che serve loro, nell’interesse collettivo” (anche se potevano avere il buon gusto di chiederlo anziché sparire) - ci siamo detti.
Sabato finalmente la riunione a Genova, tuttavia inconcludente. La Direzione che dovevano fare scopriamo che non è stata fatta, ma solo una Segreteria, i cui sviluppi peraltro non sembrano corrispondere a quanto raccontatoci da alcuni partecipanti (che alla coalizione ci tengono forse più dei nostri interlocutori e che forse dovrebbero farsi sentire di più).
Non tollerando le prese in giro, decidiamo di dare al PD un ultimatum e concordiamo di riaggiornarci l’indomani (domenica): diamo loro modo ancora una volta di chiarirsi internamente con l’ennesima Segreteria regionale. Ci saremmo quindi dovuti rivedere ieri. Ho rinunciato pure ad andare a trovare mio padre - che causa lockdown non vedo da gennaio - per poter partecipare all’incontro nella speranza che potesse essere quello risolutivo. Nessun nuovo incontro con noi è stato convocato.
Nessuna Segreteria PD ci risulta sia stata fatta.
Non ricevendo alcuna notizia, contattiamo il Segretario regionale del PD che non solo improvvisamente non è disponibile a fare una riunione ma neppure propone la partecipazione di un vice. E meno male che lo abbiamo contattato, altrimenti eravamo ancora qui ad aspettare. Ho aspettato invano ancora oggi, ma ora me ne torno Roma.
Sento la hostess Alitalia che annuncia l’ultima chiamata prima della chiusura del portellone. Con questa metafora vi lascio. Speriamo la notte porti consiglio!"
Restiamo in attesa delle reazioni, che siamo certi non tarderanno a manifestarsi.
LNS
