Nuovofilmstudio in collaborazione con Finalmentespeleo presentano “Il buco” di Michelangelo Frammartino, premio speciale della giuria al Festival di Venezia.
Per scoprire l'incredibile backstage di un impresa straordinaria come girare un film in un buco verticale di 700 metri, saranno presenti i protagonisti torinesi dell’esplorazione del 1961, Giulio Gecchele e Marziano Di Maio, gli speleo-attori Leonardo Zaccaro, Enrico Troisi, Federico Gregoretti ed Jacopo Elia e due dei tecnici che hanno reso possibili le immagini e i suoni, il cineoperatore Luca Massa, vincitore della “Pellicola d’oro” come migliore operatore alla macchina e il fonico Simone Olivero.
Ad approfondire il tema gli speleologi storici del GSP (Gruppo Speleologico Piemontese di Torino) racconteranno la loro esperienza durante l’esplorazione della grotta del Bifurto che, grazie al loro impegno, diventò la grotta più profonda d’Italia. Altrettanto affascinante sarà il racconto dei tecnici che potranno descrivere le complessità di ripresa nell’ambiente sotterraneo e illustrare le recenti tecniche di ripresa audio adottate per coinvolgere il più possibile lo spettatore in questo viaggio. Spettatore che diventa anch'esso speleologo. Un'esperienza unica!
A fianco de "Il buco", da giovedì 14 a mercoledì 20 ottobre in sala "I'm your man" di Maria Schrader, candidato per la Germania come miglior film straniero ai prossimi Oscar e Orso d'argento a Berlino 2021 per la miglior interpretazione da protagonista (Maren Eggert)! Un divertente racconto tragicomico sui temi dell'amore, del desiderio e su ciò che rende umano un essere umano.
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio
Il buco - presentazione film con ospiti | |||
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di Michelangelo Frammartino
Il film: Durante il boom economico degli anni '60, l'edificio più alto d'Europa viene costruito nel prospero nord Italia. All’altra estremità del paese nell'agosto del 1961 un gruppo di giovani speleologi visita l’altopiano calabrese e il suo incontaminato entroterra immergendosi nel sottosuolo di un Meridione che tutti stanno abbandonando. Scoprono così coi suoi 700 metri di profondità una delle grotte più profonde del mondo, l’Abisso del Bifurto dell’altopiano del Pollino, sotto lo sguardo di un vecchio pastore, unico testimone del territorio incontaminato...
«Per usare un termine cinematografico, potremmo dire che le grotte costituiscono un fuori campo assoluto, anche perché la notte eterna che regna al loro interno sembrerebbe quanto di più ostile alla macchina da presa. Eppure, chi ama il cinema sa bene che il fuori campo, l’invisibile, rappresentano la sua “sostanza” più profonda. Mi colpisce la coincidenza che Speleologia, Cinema e Psicoanalisi abbiano il loro battesimo nella stessa data, il 1895...». (Michelangelo Frammartino).
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