di Wim Wenders
con Kôji Yakusho
Giappone/Germania 2023, 123'
Premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes 2023 (Kôji Yakusho)
gio 4 gen (15.15 - 18.00 - 21.00)
ven 5 gen (15.15 - 18.00 - 21.00)
sab 6 gen (15.15 - 18.00 - 21.00)
dom 7 gen (15.15 - 18.00 - 21.00)
lun 8 gen (15.15 - 18.00 - 21.00)
Hirayama conduce una vita semplice, scandita da una routine perfetta. Si dedica con cura e passione a tutte le attività della sua giornata, dal lavoro come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo all’amore per la musica, ai libri, alle piante, alla fotografia e a tutte le piccole cose a cui si può dedicare un sorriso. Nel ripetersi del quotidiano, una serie di incontri inaspettati rivela gradualmente qualcosa in più̀ del suo passato.
Dal pluripremiato autore de Il cielo sopra Berlino, una riflessione commovente e poetica sulla ricerca della bellezza nel mondo che ci circonda.
«Il film è nato in maniera totalmente inaspettata, da una lettera ricevuta all'inizio dell'anno scorso: “Saresti interessato a girare una serie di cortometraggi a Tokyo, magari 4 o 5, di circa 15-20 minuti ciascuno? Questi film tratterebbero tutti di uno straordinario progetto sociale pubblico, coinvolgerebbero il lavoro di grandi architetti e ci assicureremo che tu stesso possa sviluppare le sceneggiature e ottenere il miglior cast possibile. Inoltre, ti garantiremo la totale libertà artistica.” Sembrava interessante, per usare un eufemismo. Già̀ da anni desideravo tornare in Giappone e avevo dei veri e propri attacchi di nostalgia per Tokyo. Dunque continuai a leggere: l'argomento avrebbe riguardato i bagni pubblici e la speranza era di trovare un personaggio attraverso il quale si potesse comprendere l'essenza della cultura giapponese dell'accoglienza, in cui i bagni giocano un ruolo completamente diverso rispetto alla nostra visione occidentale di semplici servizi igienico-sanitari. In Giappone sono piccoli santuari di pace e dignità̀. Mi sono piaciute le foto che ho visto di quelle meraviglie architettoniche. Somigliavano più̀ a dei templi che a dei gabinetti. Mi piaceva l’idea di “arte” legata ad essi. E sicuramente mi piaceva l’idea di vederli in un contesto romanzato. Ho sempre la sensazione che i “luoghi” siano protetti meglio nelle storie che in un contesto non romanzato. Ma non mi piaceva l'idea di una serie di cortometraggi. Quella non è la mia lingua. Invece di girare 4 volte in 4 giorni, ho risposto, perché non girare un vero film in questi 17 giorni? Cosa ci fate con 4 cortometraggi? Immaginate, invece, avere un solo lungo lungometraggio! La risposta è stata: adoriamo la tua idea! Ma è fattibile? Ho risposto: “Sì! Se riduciamo la nostra storia ad una sola parte principale e usiamo meno luoghi. Ma prima dovrei venire a vedere di persona. Non posso immaginare una storia senza conoscerne i luoghi”. Alla fine sono volato a Tokyo a maggio, per 10 giorni. Ho potuto incontrare Koji Yakusho, un attore col quale sognavo di lavorare, che avevo sempre ammirato. Ho visto diversi posti, tutti a Shibuya, un quartiere che adoro. Quei bagni erano troppo belli per essere veri. Ma non era di loro che avrebbe parlato il film. Questo avrebbe potuto diventare un film solo se fossimo riusciti a dar vita a un addetto alle pulizie unico, un personaggio realmente credibile e reale. Solo la sua storia avrebbe avuto importanza, e solo se fosse valsa la pena guardare la sua vita, avrebbe potuto portare avanti il film, e quei luoghi, e tutte le idee ad essi legate, come ad esempio il forte senso del “bene comune” giapponese, il rispetto reciproco per “la città” e “gli altri”, che rendono la vita pubblica in Giappone così diversa dal nostro mondo».
(Wim Wenders)
Trailer: https://youtu.be/vj__7LO2cdc